Sono sempre di più gli italiani che ricorrono allo strumento finanziario della cessione del quinto, un prestito personale destinato ai dipendenti, sia privati che pubblici, e ai pensionati.
Secondo le stime della Banca d’Italia, infatti, a causa della grave crisi economica dovuta alla pandemia da coronavirus, soprattutto dopo i mesi del lockdown, si è registrato un importante aumento della richiesta di prestiti sia da parte delle imprese (3,7% in più rispetto all’anno precedente) che da parte delle famiglie (1,6% in più).
Ma cosa spinge i cittadini a scegliere la cessione del quinto confronto ad altre tipologie di finanziamento? La differenza principale è che nella cessione del quinto l’importo del prestito erogato viene rimborsato detraendo la rata direttamente dalla pensione o dallo stipendio, come vedremo nel dettaglio più avanti.
Oggi ci sono molti modi per richiedere la cessione del quinto, ci si può rivolgere ad istituti bancari e postali o anche a delle finanziarie e si possono ottenere diverse proposte. Findomestic, ad esempio, propone cessioni del quinto agevolate senza costi di gestione e attivazione. Per saperne di più basterà leggere l’interessante articolo dedicato su questo sito di economia e finanza, uno dei più noti e autorevoli di settore, che tratta di economia a 360 gradi.
Vediamo, dunque, come funziona la cessione del quinto e chi può richiederla.
Come funziona la cessione del quinto
Come accennato in precedenza, la cessione del quinto è una forma di prestito non finalizzato, ossia non è necessario dichiarare le motivazioni che hanno portato alla richiesta del credito e come questo venga impiegato, e può essere richiesta da lavoratori dipendenti e pensionati.
La cessione del quinto non può avere una durata maggiore ai 120 mesi, ecco come funziona.
Il prestito erogato può essere rimborsato al finanziatore trattenendo fino ad un quinto dello stipendio o della pensione. In sostanza, sarà direttamente l’ente previdenziale, nel caso delle pensioni, o il datore di lavoro, in caso di busta paga, a trattenere la rata e versarla a chi ha erogato il prestito.
Un pensionato, solitamente, per richiedere la cessione del quinto deve avere meno di 90 anni alla data di scadenza del prestito.
I requisiti per un dipendente, invece, sono di essere residente in Italia, avere tra i 18 e i 63 anni e possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Qualora si fosse dipendenti di un’azienda privata, inoltre, sarà necessario fornire dei dati che garantiscano che l’azienda sia sicura e solida.
Sulle pensioni si può richiedere una sola cessione del quinto, mentre sulle buste paga è possibile arrivare a due trattenute.
In entrambe i casi è obbligatoria la stipulazione di un’assicurazione sulla vita e contro i rischi di impiego.
Come estinguere o recedere dal contratto
Prima di capire se è possibile procedere all’estinzione anticipata o al recesso del contratto, vediamo quali dati devono essere contenuti all’interno di questo:
- il Tasso annuo effettivo globale (TAEG)
- il tasso di interesse (TAN)
- le condizioni contrattuali
- l’importo del finanziamento erogato
- la copertura assicurativa
- l’importo, le scadenze e il numero delle rate previste
- l’importo e la causale di qualsiasi altro tipo di spesa
Per legge, è possibile recedere dal contratto entro 14 giorni dalla data di stipulazione semplicemente inviando una raccomandata a/r all’istituto con cui si è sottoscritto il contratto.
Per l’estinzione anticipata del prestito, invece, basterà versare la cifra residua, pagando le imposte di bollo, le spese istruttorie e, qualora prevista dal contratto, la penale per estinzione anticipata del prestito.
La cessione del quinto è, dunque, un’ottima possibilità per i pensionati e i dipendenti in quanto facile da ottenere, veloce e destinata anche ai cattivi pagatori.