I rapporti tra i cittadini e INPS, talvolta, sono piuttosto complicati, complice, in primis, una burocrazia che rende poco celeri le pratiche inoltrate all’istituto dai cittadini italiani. Tra queste, una particolarmente complessa è relativa al percepimento degli arretrati pensione di invalidità. Da due anni a questa parte, oltretutto, questa tematica è stata letteralmente rivoluzionata da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha modificato il concetto di pensione d’invalidità come l’avevamo storicamente concepita.
E’ bene precisare un aspetto: quanto stabilito dal massimo organo giuridico nazionale non ha alcun effetto retroattivo, rendendo quindi problematica la richiesta di arretrati. Esistono, però, alcune particolari eccezioni, che consentono di poter inoltrare comunque la richiesta relativa al pagamento degli arretrati. Nel prosieguo dell’articolo, quindi, analizzeremo quali sono queste casistiche, al fine di fornire un quadro preciso e completo in merito ad un argomento piuttosto complesso e delicato.
Quali sono i requisiti per ottenere gli arretrati della pensione d’invalidità?
Detta richiesta può essere inoltrata solo nel caso in cui l’invalidità civile sia pari al 100%, il reddito famigliare sia inferiore a €. 14447,42 e quello personale non superi €.8469,63: gli inabili lavorativi, quindi, non possono ottenere questa agevolazione. Quanto sancito della Corte Costituzionale, infatti, esclude tutti quei soggetti che non risultano invalidi al 100%, unica ed esclusiva categoria che potrebbe, potenzialmente, ottenere gli arretrati della propria pensione di invalidità.
Esiste, inoltre, un pre-requisito anagrafico da dover obbligatoriamente rispettare: aver compiuto i 60 anni all’entrata in vigore della legge, emanata dalla Corte Costituzionale il 20 luglio 2020. Ricapitolando quanto fin descritto, sono tre i fattori indispensabili da dover possedere per inoltrare la richiesta: invalidità totale; non superare le soglie di reddito descritte nel paragrafo precedente; aver compiuto 60 anni prima del 20 luglio 2020.
Una volta accertato di poter disporre di questi requisiti, il richiedente può inoltrare la richiesta all’INPS a patto che disponga del verbale di riconoscimento emesso dall’ente pensionistico: qualora non se ne fosse in possesso, va inoltrata idonea richiesta all’INPS. La richiesta del pagamento degli arretrati, poi, può essere eseguita in due differenti modalità: tramite raccomandata A/R: mediante l’accesso alla propria sezione personale nel portale INPS.
In entrambi i casi, il rischio di vedere respinta la richiesta per vizi formali, è particolarmente elevata: l’inoltro in autonomia di questa domanda, quindi, può essere compiuta da persone esperte in materie e dotate di buone conoscenze informatiche, due elementi imprescindibili per non vedere scartata l’accessibilità all’agevolazione prevista, tutt’altro che semplice in ogni caso.
Perché è importante affidarsi ad un consulente qualificato
In alcuni casi, infatti, l’ente previdenziale non ha accolto la richiesta per alcuni vizi formali piuttosto discutibili, che non hanno fatto altro che creare ulteriore al disagio all’utente, che ha dovuto reperire i codici PIN per accedere al sito e ha curato in modo certosino la richiesta. Data la particolarità della domanda, è opportuno rivolgersi a persone esperte in materia, per ampliare le chance di successo e, qualora la domanda fosse respinta, sia in grado di potersi relazionare con l’INPS.
La soluzione ideale è rappresentata da un legale specializzato, che è in grado di poter seguire la pratica sin dal principio e sarà in grado, con cognizione di causa, metterà in moto tutte le azioni necessarie per vedere accolta la pratica, fatti salvi i casi in cui non sia possibile ottenere gli arretrati. Una prima consulenza gratuita, quindi, è indispensabile per ottenere una risposta circa l’effettiva fattibilità della pratica.
Ricordiamo che, qualora la risposta dell’INPS fosse positiva, il pensionato potrà ottenere sino ad un massimo di 60 mensilità della propria pensione d’invalidità: una consulenza con un professionista del settore, è quanto mai opportuno, anche solo per comprendere se esistono i presupposti per inoltrare la richiesta.