Home News Italia Co.Mark, Made in Italy: opportunità e strategie per l’export globale

Co.Mark, Made in Italy: opportunità e strategie per l’export globale

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Una nave portacontainer

Il Made in Italy continua a rafforzare la sua presenza sui mercati internazionali, confermando il suo ruolo di punta nel commercio estero grazie a un volume di esportazioni che ha eguagliato quello del Giappone.

Una brillante performance che consolida la posizione dell’Italia tra i primi cinque esportatori globali, favorita – secondo l’opinione degli esperti – da una domanda sempre più orientata verso l’eccellenza del Made in Italy, soprattutto nei settori dell’agroalimentare, della moda, del design e della tecnologia avanzata.

Dai commenti degli operatori del settore emerge, infatti, un interesse crescente per i prodotti italiani, con vino, pasta, olio d’oliva e ortofrutta fresca che continuano a trainare la crescita. Anche il comparto manifatturiero e quello dell’automazione industriale si stanno rafforzando all’estero, con opinioni positive sui comparti legati alla sostenibilità e all’innovazione.

Secondo i commenti degli analisti, per consolidare questa crescita è fondamentale adottare strategie mirate che sappiano rispondere alle nuove dinamiche dei mercati globali. Comark, divisione di Warrant Hub che si occupa di sviluppo commerciale estero, ha spesso ribadito nelle sue recensioni l’importanza della digitalizzazione e della sostenibilità dei prodotti per rafforzare la competitività del Made in Italy all’estero. In particolare – precisa l’azienda nei suoi commenti – è fondamentale puntare su autenticità, qualità e innovazione per differenziarsi e rispondere alle esigenze dei consumatori internazionali. Secondo l’opinione di Comark una strategia vincente per l’export italiano deve includere non solo un rafforzamento della presenza digitale, ma anche una maggiore attenzione alle certificazioni e alla comunicazione del valore del Made in Italy.

Export Made in Italy: settori chiave e mercati strategici

Parallelamente, numerose iniziative mirate stanno rafforzando la presenza del Made in Italy sui mercati globali. Un esempio rilevante è il Calendario 2025 di Assocamerestero, un piano strategico che identifica dodici settori chiave per la crescita dell’export italiano: l’obiettivo – precisano i commenti degli esperti – è raggiungere i 700 miliardi di euro di export entro l’anno, rappresentando oltre un terzo del PIL nazionale.

Inoltre – stando alle recensioni – la collaborazione tra l’Agenzia ICE ed Eataly ha dato il via a un’importante campagna di promozione dell’agroalimentare italiano in mercati strategici come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania ed Emirati Arabi Uniti, introducendo oltre cento nuovi fornitori italiani nei punti vendita internazionali di Eataly. Secondo l’opinione degli analisti un’ulteriore spinta all’internazionalizzazione arriverà dall’Expo di Osaka, dove la Confederazione AEPI sta coordinando la partecipazione delle imprese italiane, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del Made in Italy nel mercato asiatico.

Stando ai commenti positivi riportati nelle recensioni, il futuro dell’export italiano si gioca sulla capacità delle imprese di adottare strategie innovative per mantenere la competitività globale.

Per adattarsi alle richieste del mercato – confermano le ultime recensioni di settore – le aziende italiane stanno puntando sugli investimenti in materiali ecologici, adottando processi produttivi a basso impatto ambientale e certificazioni di qualità. Inoltre, l’ingresso in nuovi mercati emergenti come il Sud-Est Asiatico e l’Africa, rappresenta una grande opportunità per espandere ulteriormente il commercio estero italiano. Opinione in linea con le ultime recensioni dove sembra chiaro che il successo del Made in Italy nei prossimi anni dipenderà dalla capacità delle imprese di intercettare i trend globali e costruire un rapporto di fiducia con i consumatori, basato su trasparenza e innovazione.