Home News Italia Colpo tremendo al volto: com’è andata l’operazione per Osimhen

Colpo tremendo al volto: com’è andata l’operazione per Osimhen

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Fin dal primo momento, sia i sanitari che l’hanno soccorso che i suoi compagni di squadra, hanno capito che l’impatto era stato particolarmente forte e violento, ma il referto medico ha parlato ancora più chiaro. Nonostante tutto, Victor Osimhen, bomber del Napoli, è stato anche fortunato, visto che per pochissimo non gli è andata decisamente peggio.

L’attaccante nigeriano, infatti, ha incocciato il suo zigomo contro la nuca del difensore dell’Inter Skriniar: un normalissimo scontro aereo di gioco, ma in cui l’attaccante del Napoli ha avuto la peggio, visto che il suo zigomo è andato completamente distrutto nell’impatto.

Le dichiarazioni del prof. Tartaro

Dopo aver passato la prima notte in osservazione all’ospedale Niguarda di Milano, ecco che Osimhen ha fatto rientro a Castel Volturno e, il giorno successivo, è stato operato da parte del noto chirurgo maxillo-facciale Gianpaolo Tartaro.

È stato lo stesso specialista a mettere in evidenza come l’impatto sia stato davvero tremendo e le conseguenze avrebbero potuto essere ben peggiori. Per quanti si chiedono quanto potrebbe stare fuori l’attaccante africano, è importante mettere in evidenza come la prognosi di base resta pari a 90 giorni, ma ci sono alcuni aspetti che potrebbero far accorciare i tempi di recupero.

Il primo è sicuramente legato all’età, come è stato affermato anche dallo stesso prof. Tartaro: i soli 22 anni dell’ex attaccante del Lille sono sicuramente un punto importante a suo favore, ma sarà necessario chiaramente avere la massima cautela, dal momento che quella parte del volto di Osimhen era davvero messa malissimo in seguito al trauma da impatto.

Una possibile soluzione potrebbe essere chiaramente quella di indossare una mascherina protettiva, come è già stato fatto da parte di altri calciatori che hanno subito un infortunio simile. Un aspetto su cui confidano i tifosi del Napoli e chiaramente anche mister Spalletti, che vorrebbe rivederlo in campo il prima possibile.

Il problema principale, però, come spiegato dal prof. Tartaro, è rappresentato dal fatto che la maschera protettiva andrebbe ad appoggiarsi esattamente nel punto della frattura. Proprio in quella specifica area del volto, tra l’altro, c’è pure un nervo ed è facile intuire come la situazione sia decisamente delicata. Di conseguenza, l’unica soluzione per poter rivedere in campo prima dei tempi previsti Osimhen, potrebbe essere una mascherina protettiva che deve essere realizzata proprio sulla base della struttura del suo viso.

Salta anche la Coppa d’Africa?

Per Osimehn, a livello emotivo, è stata una vera e propria mazzata, così come per gli stessi azzurri, che fino a questo momento stavano letteralmente volando in campionato, guidati proprio dai gol e dalle prestazioni superbe dell’ex attaccante del Lille.

Le previsioni più pessimistiche portano a pensare come il recupero completo del bomber nigeriano non dovrebbe avvenire prima di tre mesi. Insomma, uno degli scenari più probabili potrebbe essere quello di rivederlo in campo contro il Milan a marzo.

D’altro canto, il rammarico più grande per Osimhen, oltre al fatto di saltare diverse partite di cartello in Serie A e le ultime due del girone di Europa League, è quello legato alla Coppa d’Africa. Da più parti, infatti, ci si chiede se l’ex giocatore del Lille possa davvero sperare in una convocazione del suo Paese per l’imminente Coppa d’Africa.

È stato lo stesso prof. Tartaro a provare a chiarire ancora una volta anche questo aspetto. Nel recupero e nella riabilitazione l’attaccante di origini nigeriano sarà assistito dal validissimo staff medico del Napoli e, in modo particolare, dal responsabile, ovvero il prof. Canonico. Il chirurgo maxillo-facciale si è espresso, però, in termini pessimistici su una sua partecipazione alla Coppa d’Africa, mettendo in evidenza come la valutazione debba essere aggiornata giornalmente, ma le chance di vederlo indossare la maglia della sua Nazionale sono ridotte al lumicino, anche perché la situazione del volto e le condizioni nello specifico dell’orbita sono piuttosto delicate, da trattare con la massima prudenza.