Il Coronavirus ha paralizzato la società, italiana e non soltanto, nella sua quasi totalità: non tutto è davvero immobile, ma poco ci manca. E così mentre tutti gli sforzi ormai di quasi tutti i paesi del mondo sono concentrati sul contenimento e sulla lotta al nuovo virus, è chiaro come molti ambiti che in questo momento sono passati assolutamente – e più che giustamente – in secondo piano siano stati comunque condizionati. Per esempio, l’intero mondo dello sport.
Sono tantissime le competizioni che sono state annullate o sospese, e tra queste anche una di particolare spicco: l’Europeo di calcio 2020. Tenendo in considerazione la possibilità di far slittare la ripresa dei vari campionati nazionali di modo da farli terminare, ed associando a questa eventualità il pensiero che comunque un evento di tale portata non avrebbe avuto senso se disputato a porte chiuse, i vertici federali hanno infatti optato per il rinvio al 2021. Solamente tra un anno quindi gli appassionati potranno gustarsi la competizione, così come i più affezionati ai casinoonlineaams.com potranno puntare sulle quote che più li intrigano. Ma questo stop che effetto avrà sull’Italia di Mancini? Andiamo a vedere aspetti positivi e negativi.
I risvolti positivi
Cominciamo da quelli positivi, che comunque non sono pochi. L’Italia sotto la guida del tecnico Mancini ha trovato una sua anima ed una incredibile continuità, ruotando anche parecchio gli interpreti. Sicuramente quindi gli azzurri avranno modo di affinare ulteriormente l’intesa ed arrivare alla competizione ancora più rodati e determinati, consapevoli dei propri mezzi.
Passiamo poi al capitolo infortuni: era stata una la notizia spiacevole per tifosi e commissario tecnico, il forfait forzato di Zaniolo. Il talento della Roma infatti ha subito un brutto infortunio al crociato che l’ha costretto a terminare anticipatamente la stagione e gli avrebbe fatto saltare sicuramente l’Europeo. Con questo rinvio quindi anche questa pedine, fondamentale per lo scacchiere tattico di Mancini, potrà tornare a disposizione. Discorso simile anche per Sensi dell’Inter, che ha un gran peso all’interno del gruppo azzurro ma la cui stagione è stata condizionata dai molti infortuni, e per Pavoletti.
Questo senza contare che ci sarà ancora più di un anno a disposizione di tutti quei calciatori che nella stagione in corso non hanno brillato particolarmente, come per esempio Balotelli, o che sono comunque giovani ancora in attesa di conferme importanti sui campi di Serie A nonostante le indiscusse qualità, come Tonali: per tutta questa categoria di giocatori la prossima stagione andrà vissuta come una nuova chance per risollevarsi o per confermare quanto fatto finora, ed entrare in pianta stabile e in maniera convincente nelle gerarchie di Mancini.
I risvolti negativi
Passiamo adesso ai risvolti negativi. In primo luogo, bisogna per l’appunto considerare il percorso compiuto da questa Italia fino ad oggi: la Nazionale di Mancini ha infranto record anche storici, e sembra davvero capace solamente a vincere. Si è rialzata alla grande dal momento più buio della sua storia negli ultimi cinquant’anni, la mancata qualificazione al Mondiale 2018, con forza, grinta ed entusiasmo. Proprio quell’onda dell’entusiasmo che gli azzurri stanno cavalcando adesso è che è un peccato non mettere in campo a breve: il rischio è quello che, anche se solo parzialmente, questa euforia possa scemare.
Da considerare anche il fattore gol segnati: la stagione vissuta dall’attaccante principe di questa Nazionale, Ciro Immobile, è stata fino a questo momento semplicemente straordinaria. Sono 27 le reti segnate in 26 partite di campionato con la Lazio, che sta trascinando a suon di gol al sogno Scudetto: dopo più di metà stagione, se i biancocelesti sono lassù a giocarsela contro la Juventus gran merito è anche dell’attaccante. Non è detto che il suo stato di forma il prossimo anno sarà lo stesso, però.
Infine, il fattore anagrafico: ci sono alcuni giocatori in questa Nazionale che sono ad oggi determinanti e punti di riferimento per tutti, ma per i quali l’età avanza. Su tutti, sicuramente, Sirigu e Chiellini. Bisognerà vedere, con un anno in più sulle spalle, se la loro condizione sarà ancora quella di poter giocare da tiolare con la casacca azzurra.