Come crearsi una pensione complementare
La Riforma Fornero ha determinato un innalzamento dell’età pensionabile e l’aggancio tra età pensionabile e aspettativa di vita porterà ad andare in pensione a 67 anni nel 2019 contro i 66 anni e 7 mesi attuali. Non finisce qui, nel prossimo futuro l’età pensionabile crescerà ancora, attivando presto ai 70 anni. L’Italia è un Paese che invecchia, le nascite sono poche e l’incremento dell’aspettativa di vita porta inevitabilmente verso l’alto la media dell’età degli italiani. Al momento l’aspettativa di vita è pari a 80,5 anni per gli uomini e 85 per le donne, il che significa che una persona che andrà in pensione l’anno prossimo potrà sperare di godersi la pensione per circa 13 anni ma poiché parliamo di media, molti potranno godere dei frutti di una vita di lavoro anche per parecchio meno.
L’Italia spende attualmente per le pensioni il quadruplo di quanto spende per l’istruzione piazzandosi sul podio più alto, in Europa, per il rapporto spesa pensionistica/Pil che si attesta al 16,8%. Occorre fare i conti anche con quella che è la situazione occupazionale. Poiché negli anni passati abbiamo assistito ad un cambio radicale del calcolo della pensione che è passata da retributiva a contributiva, considerati i problemi di disoccupazione, anche chi aveva un lavoro che ha perso perderà parecchio in contributi, riducendo nettamente l’importo della prossima pensione, quando finalmente arriverà il momento di andarci. Questo crea un evidente squilibrio sociale tra i pensionati futuri, tra chi ha avuto la fortuna di avere un buon lavoro continuativo che percepirà una pensione dignitosa e chi, invece, arriverà a prendere una pensione assolutamente inadeguata, insufficiente per vivere con dignità, rischiando fortemente di cadere nella fascia di povertà.
Come risolvere il problema futuro
Le generazioni di giovani di oggi certamente non sono orientati con il pensiero verso la futura pensione, in molti, anzi, temono che quando sarà il tempo per andare in pensione forse questa non ci sarà nemmeno più e d è un timore abbastanza diffuso,. In contraddizione con questi timori, però, sono pochi tra i Millennials quelli che hanno pensato di costruirsi una pensione integrativa, non considerando che senza questo strumento di investimento il loro futuro sarà quanto mai incerto. Dopo una vita di lavoro, per i fortunati che l’hanno, i giovani di oggi si ritroveranno con un pugno di mosche, molto probabilmente, se non si inverte la rotta attuale ma ciò è altamente improbabile. Secondo calcoli effettuati, considerando che al momento il sistema previdenziale è di tipo distributivo, cioè le pensioni attuali sono pagate dall’Inps con i contributi incassati dai lavoratori e le aziende, se si continuasse con questo tipo di gestione, il sistema pensionistico rischia il collasso nei prossimi decenni. Al momento attuale il rapporto tra pensione e ultimo stipendio è approssimativamente del 70% mentre lo stesso Inps stima che entro il 2060 scenderà al 55%: si prospetta un popolo di pensionati in povertà. Questo orizzonte sembra lontano ma è esattamente quello che interessa i giovani d’oggi, i ventenni e trentenni che andranno in pensione a 70 anni.
In base a questi dati e questi ragionamenti, appare quindi assolutamente necessario soprattutto per i giovani d’oggi costruire un piano di accumulo che dia anche un rendimento, incrementandosi nel tempo. Bisogna porsi su questo degli obiettivi: supponiamo che determiniamo oggi per un giovane che quando arriverà in età avanzata, prossimo alla pensione vorrà avere a disposizione, a prescindere da quella che sarà la pensione erogata dallo Stato, se ci sarà ancora, 1.500 Euro al mese, una somma che appare adeguata per vivere dignitosamente unita alla pensione, iniziando subito a creare la pensione integrativa potrà raggiungere questo risultato con un versamento mensile inferiore a 100 Euro. Sono parecchi i Fondi pensione esistenti e a cui puoi aderire per crearti almeno una certezza futura sganciata dalle incertezze statali.