Negli ultimi due anni la società è stata letteralmente sconvolta dal Covid-19 che ha portato una serie di conseguenze economiche e sociali. Nel mondo e anche in Italia si segnalano sempre più casi di ansia e depressione, con un aumento significativo di richieste per visite e terapie. Secondo uno studio della Fondazione Veronesi, durante la pandemia, il 14% delle persone ha iniziato ad assumere ansiolitici e il 10% farmaci antidepressivi. Il 20% ha invece riportato disturbi post-traumatici da stress e il 28% ha lamentato disturbi ossessivo compulsivi. Se si va su un campione specifico come quello degli adolescenti, i dati sono ancora più drammatici. La DAD ha creato uno stacco sociale molto forte e i nati nel 2003 che affrontano il diploma hanno manifestato tensione e stress nel 70% dei casi, secono lo studio condotto da Skuola.net in collaborazione con il team di psicologi e psicoterapueti dell’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo). In questo scenario non proprio incoraggiante, è molto importante la figura dello psicologo, che può alleviare questo diffuso stato di sofferenza mentale. Prima di capire come la sua professionalità possa essere cruciale in questo momento, bisogna partire intanto dal capire qual è la differenza tra psicologo e psicoterapeuta e poi vincere lo stigma purtroppo ancora radicato, che delle professionalità che si occupano di salute mentale ne hanno bisogno solo le persone con gravi problemi psichici. Nulla di più errato. Come vedremo, la salute mentale riguarda tutti.
Psicologo e psicoterapeuta: le differenze
Lo psicologo non è un medico, ma è un professionista della salute che si occupa di prevenire il disagio o il disturbo psicologico e orientare la persona al benessere psicologico. Aiuta quindi i pazienti ad essere maggiormente consapevoli di sé con comportamenti che riescono a fargli recuperare stabilità. I suoi strumenti di lavoro sono il colloquio e i test psicologici. Lo psicoterapeuta invece si occupa della cura dei disturbi psicologici mediante l’utilizzo di diverse metodologie di analisi. Data la situazione, lo psicologo è dunque il più indicato per contrastare i crescenti fenomeni di ansia sociale e tutti i disturbi collegati a queste sofferenze.
Il ruolo dello psicologo
Attivare un percorso con lo psicologo consente innanzitutto di fare chiarezza in un momento storico nel quale le certezze sono davvero limitate e la pressione psicologica è a livelli altissimi. Questa chiarezza consente poi di affrontare le cose con una maggiore consapevolezza, che è fonte di stabilità e fiducia, aspetti alla base di una riconciliazione con sé stessi e con il mondo. La necessità di ritrovare un equilibrio sociale, è stata compresa anche dal governo, che, per far fronte all’emergenza segnalata da tutti gli esperti di salute mentale, ha di recente approvato il bonus psicologo, una normativa che riconosce ad ogni cittadino con un ISEE inferiore ai 50.000€ di ottenere un contributo fino a 600€ per la prenotazione di visite dallo psicologo. È un primo ed importante passo che evidenzia la necessità di intervenire in questo senso e di farlo con una presa di coscienza anche da parte delle istituzioni. Riconoscere l’indispensabilità di un ruolo come quello dello psicologo e di tutte le figure collegate alla salute mentale, è un segnale importante, che avvicina le persone a nuove consapevolezze, fondamentali per costruire una società più attenta al benessere della propria mente.