Come capire a chi affidarsi per l’investimento
In ogni cosa bisogna evitare di farsi prendere da preconcetti e valutare sempre in modo obiettivo senza preclusioni. Ad esempio, se devi acquistare un pacco di pasta, scegli senza alcun dubbio una pasta di marca o ti informi prima attraverso le informazioni disponibili su specifiche ricerche se un’altra pasta che costa meno ha la stessa qualità e magari anche superiore? Sei una di quelle persone che ritengono che si ha per quanto si spende, a prescindere? Se lasci da parte i tuoi preconcetti e apri la tua mente all’obiettività, ti accorgerai che hai la possibilità di spendere di meno e avere anche di più in termini di qualità. Trasferendo questo concetto agli investimenti, andiamo a vedere cosa accade. Cosa chiede un investitore in generale nel suo investimento? Chi investe il proprio denaro ha fondamentalmente due obiettivi: realizzare il massimo del rendimento e conservare il capitale.
Quando investi in Fondi Comuni, sai certamente che le varie società che operano in questo campo presentano dei costi nella gestione dell’investimento; alcune società presentano costi alti, il 2,5% e anche più, altre restano sotto o intorno all’1%. Secondo il preconcetto del “Spendi di più per avere di più” sarebbe lecito attendersi che il rendimento dei Fondi comuni di investimento delle Società che hanno maggiore costo siano più elevati di quelle più economiche. Da un’analisi compiuta su 71 Fondi, analizzando le spese correnti annuali e il rendimento nei 5 anni, i risultati sono sorprendenti: il 90% dei Fondi con spese correnti maggiori del 2,5% ha mostrato rendimento al di sotto del Panel, intorno all’11% mentre il 100% dei fondi con spese uguali o inferiori all’1% ha realizzato rendimenti superiori. I fondi “Low cost” hanno realizzato rendimenti medi del 12,53% contro un rendimento medio di quelli più cari del 9,68%. Non occorre essere esperti di matematica per notare come i Fondi meno cari abbiano consentito rendimenti superiori del 3% rispetto a quelli più cari.
Il rendimento non è tutto
Quello del rendimento, però, potrebbe risultare un parametro ingannevole; si sa che i rendimenti sono superiori nelle condizioni di maggiore rischio, quindi forse bisogna anche valutare l’aspetto della volatilità dei mercati cui tali Fondi economici si rivolgono. Forse quelli più cari, benché con minore rendimento consentono una maggiore sicurezza nella conservazione del Capitale. E’ un’ipotesi da considerare. Anche in questo caso bisogna affrontare razionalmente il tema. Analizzando 211 Fondi delle categorie Morningstar Obbligazionari Diversificato Breve Termine EUR e Bilanciati Prudenti Eur si va a cercare il segno di una maggiore capacità di contenimento della volatilità da parte dei Fondi con spese correnti maggiori, come ci si aspetterebbe. I risultati dell’analisi mostrano che i 26 Fondi con spese correnti inferiori allo 0,5% hanno avuto una volatilità media dello 0,76% mentre 17 Fondi tra i più costosi, con spese correnti superiori al 2% mostrano volatilità media del 4,95%, dunque nemmeno sotto l’aspetto della tutela dell’investitore dalla volatilità i Fondi più cari si dimostrano migliori.
Da tutto ciò che abbiamo esposto, risulta evidente che sarebbe opportuno orientare la propria scelta verso Fondi a bassi costi, in quanto i rendimenti, già inferiori dei Fondi più costosi, vengono abbondantemente erosi dai costi elevati, rendendo poco conveniente l’investimento. Tuttavia generalizzare non è mai un cosa positiva, bisogna sempre fare valutazioni attente e uno strumento che consente di farlo è Angel Costi, un servizio gratuito che analizzare confronta costi di circa 12 mila Fondi Comuni di investimento disponibile nel nostro Paese. Questo servizio confronta io Fondi e segnala agli investitori quali sono i migliori e i peggiori. Lascia perdere i tuoi preconcetti, quindi e valuta in modo obiettivo ed oggettivo prima di fare il tuo investimento sui Fondi comuni.