Nel momento in cui si progettano i dettagli di un ambiente interno, sia esso la casa o l’ufficio, bisogna tenere conto non solo della resa estetica, ma anche dell’atmosfera e del comfort generale. Essenziale a tal proposito è l’aromaterapia.
La sua popolarità è cresciuta tantissimo negli ultimi anni. Per rendersene conto, basta citare l’esempio di siti come Guidaoliessenziali.it, che approfondiscono i benefici dei singoli oli e le peculiarità degli strumenti più utili per profumare la casa. Per quanto riguarda i primi, è naturale chiedersi quali siano i migliori. Se ti stai facendo domande in merito, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare diverse specifiche.
Classificazione
Nel momento in cui ci si chiede quali siano i migliori criteri per scegliere un prodotto, tra i primi punti che si chiamano in causa c’è senza dubbio la conoscenza delle sue caratteristiche. Alla luce di ciò, è bene dettagliare la classificazione degli oli essenziali. In questo caso, si può distinguere tra:
- Oli essenziali energizzanti: in questo caso, si ha a che fare con oli essenziali in grado di stimolare la concentrazione. Tra le alternative principali troviamo quelli con toni agrumati e speziati.
- Oli essenziali rilassanti: in questo frangente, si può distinguere tra alternative con note più intense e altre che, invece, si contraddistinguono per un aroma più delicato.
- Oli essenziali meditativi: sotto a questo cappello è possibile includere gli oli essenziali preparati a partire da essenze legnose.
Detto questo, vediamo nel dettaglio quali sono i criteri da prendere in esame nel momento in cui si devono scegliere gli oli più adatti alla propria situazione.
Oli essenziali: i criteri per sceglierli
Chiarite le differenze sopra citate, vediamo alcuni criteri fondamentali da prendere in considerazione per la scelta degli oli essenziali. Uno dei più importanti riguarda la presenza, sulla confezione, dei dettagli relativi al nome botanico, che deve essere espresso in latino.
Quando si decide di acquistare oli essenziali, è cruciale informarsi sui metodi di coltivazione. L’alternativa migliore è senza dubbio il processo biologico. Altrettanto importante è informarsi in merito ai metodi di estrazione. Ecco le principali alternative:
- Spremitura a freddo: soluzione adottata soprattutto nel processo di preparazione degli oli agrumati.
- Distillazione in corrente di vapore acqueo: metodologia che consente la possibilità di utilizzare la pianta sia fresca, sia secca. In generale, si predilige la prima alternativa, in quanto permette di apprezzare la pianta in una condizione caratterizzata da una maggior quantità di principi attivi.
- Enfleurage: in questo caso, si chiama in causa un metodo di estrazione molto antico che, secondo diverse teorie, sarebbe stato sviluppato addirittura ai tempi degli antichi Egizi. Come funziona? Grazie all’utilizzo di un solvente capace di assorbire gli oli essenziali. Entrando ulteriormente nel dettaglio, facciamo presente che si tratta di un processo che si basa sul principio del simile che scioglie il simile. Non a caso, come solvente sono stati sempre utilizzati dei lipidi. Anticamente, si ricorreva a grasso di maiale. Oggi, invece, si fa riferimento a prodotti come il burro di karitè.
Proseguendo con l’elenco dei criteri ai quali fare attenzione nel momento in cui si sceglie un olio essenziale, rientra la specificazione del chemiotipo. Con questa espressione, si inquadra il profilo botanico e chimico. Soffermarsi su questo aspetto è essenziale dal momento che, a partire dalla medesima pianta, si possono produrre oli essenziali molto diversi tra loro. Per individuare il chemiotipo di un olio essenziale, è necessario effettuare analisi di tipo cromatografico e spettrometrico.
Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei criteri per scegliere l’olio essenziale perfetto. Tra i punti da considerare rientrano i dettagli relativi al lotto e alla data di produzione. Concludiamo con un cenno alle note olfattive, che possono essere di base, di cuore o di testa.