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Concorsi pubblici nella PA, gli studi più adatti per superare le prove

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La crisi sanitaria ed economica che ha investito il nostro paese negli ultimi anni ha spinto molti neolaureati e liberi professionisti a tentare la “fortuna” con i concorsi pubblici, nella speranza di un lavoro stabile. Negli ultimi anni, per effetto del cambio generazionale presso i pubblici uffici e altre strutture afferenti allo Stato, stiamo assistendo ad un ricambio lavorativo che sta richiedendo la necessità di procedere all’indizione di numerosi concorsi. Ad oggi sono migliaia i posti già banditi, altri sono in attesa di essere sbloccati, e molti altri sono in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Inoltre, per effetto della legge di conversione del cosiddetto “decreto Covid” sono previsti ben dodicimila nuovi posti di lavoro.

Ma come ci si prepara per un concorso pubblico? Quali attitudini sono richieste? Quali competenze e conoscenze sono necessarie?

L’accesso a qualsiasi concorso è subordinato, prima di tutto, alla presenza di requisiti imprescindibili quali la maggiore età, la cittadinanza italiana e/o europea, il godimento dei diritti civili e politici ecc. ecc., inoltre, per la maggior parte dei bandi indetti è necessario possedere una laurea triennale o magistrale, in quanto circa l’ottanta percento prevedono posti presso strutture amministrative quali Ministeri, uffici pubblici, Dogane ecc. Di base il titolo di studi richiesto comprende la didattica di una laurea Magistrale in Giurisprudenza o una laurea triennale o magistrale in Economia Aziendale.

Nel primo caso, gli studi in Giurisprudenza consentono al candidato di acquisire un background tanto giuridico quanto economico. Ovviamente, per acquisire maggiori competenze e conoscenze in ambito economico, è necessario che il futuro candidato, durante il suo percorso di studi universitari, opti, nella scelta degli esami integrativi, per CFU che riguardino esami di economica. Ad esempio, economia aziendale, politica economica, statistica, diritto finanziario, contabilità di Stato ecc. Aggiungere al proprio piano di studi questi esami non solo agevolerà il candidato nella preparazione del concorso ma, se la vostra scelta è tentare il ruolo con il concorso ordinario a cattedra, il possesso di questi esami vi consentirà di poter accedere alle GPS, dopo aver sostenuto i 24 CFU.

Anche gli studi in Economia hanno l’aspetto positivo di dare al futuro candidato un background formativo abbastanza ampio ed approfondito, con l’unica differenza che alcune discipline giuridiche necessarie nella preparazione dei concorsi sono trattate sommariamente durante il proprio percorso universitario. Il discorso, dunque, è sempre lo stesso: se l’obiettivo dello studente è quello di accedere ai concorsi al conseguimento del titolo, è sempre bene costruirsi un piano di studi che approfondisca anche le materie giuridiche, nel caso si tratti di una laurea in Economia.

Da non dimenticare, infine, è il possesso di titoli ulteriori come Master di I e II livello, oltre che corsi di perfezionamento, tanto nelle discipline giuridiche quanto in quelle economiche. Questo vi consentirà di poter acquisire un punteggio ulteriore nella valutazione dei titoli.

Uno dei problemi che spesso affliggono i futuri studenti è la scelta dell’Ateneo tradizionale o telematico, soprattutto se la futura matricola dovrà destreggiarsi tra lavoro e studio. In questo caso la scelta di una facoltà che offre una metodologia didattica e-learning, come ad esempio l’Università Niccolò Cusano, è una scelta fortemente consigliata. Con la formazione in via telematica lo studente ha la possibilità sia di seguire i corsi comodamente da casa grazie alla presenza di una piattaforma accessibile 24 ore su 24, sia di essere seguito da un tutor per tutto il percorso, fino al conseguimento del titolo.